LAURA MIRACHIAN

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Nota biografica

Laura Mirachian, diplomatica italiana di origine armena, nasce a Padova. In carriera dal 1974. Al rientro a Roma dopo una prima assegnazione in Somalia per un triennio e una seconda a Dublino per oltre un triennio, assume la Direzione Generale per gli Affari Economici nell’Ufficio competente per gli Affari Esteri dell’Unione Europea (allora Comunità Economica Europea). L’Ufficio è particolarmente gravoso, perché si occupa di tutte le Relazioni Esterne dell’Europa comunitaria, con una proiezione vastissima, dagli Stati Uniti, all’America Latina, all’Africa, ai Paesi dell’Asia, ai Paesi dell’Europa extra-comunitaria, alla Russia.

In tale veste, rappresenta l’Italia in tutti gli svariati Gruppi di Lavoro a Bruxelles ed è portavoce delle posizioni italiane, coordinando le Amministrazioni italiane coinvolte, in particolare il Ministero dell’Economia, considerati gli enormi interessi economici italiani coinvolti. Nell’ultimo periodo, 1982-83, è il Funzionario Reggente dell’Ufficio, con responsabilità diretta dell’intera gamma dei dossier in trattazione, ivi inclusi i contenziosi da risolvere con i vari Paesi/Organizzazioni in parola.

In tale veste, rappresenta l’Italia in tutti gli svariati Gruppi di Lavoro a Bruxelles ed è portavoce delle posizioni italiane, coordinando le Amministrazioni italiane coinvolte, in particolare il Ministero dell’Economia, considerati gli enormi interessi economici italiani coinvolti. Nell’ultimo periodo, 1982-83, è il Funzionario Reggente dell’Ufficio, con responsabilità diretta dell’intera gamma dei dossier in trattazione, ivi inclusi i contenziosi da risolvere con i vari Paesi/Organizzazioni in parola.

In ragione dell’esperienza in tal modo acquisita, viene assegnata alla Rappresentanza Permanente ONU a Ginevra con il mandato di rappresentare l’Italia nel negoziato Uruguay Round del GATT per la liberalizzazione internazionale dei commerci e dei servizi. E’ portavoce dell’Italia in tutti i Gruppi di Lavoro, una ventina, in cui l’Unione Europea (allora Comunità Economica Europea) mette a punto la posizione degli Stati membri. Ha il compito di coordinare tutte le altre Amministrazioni italiane coinvolte. L’Italia è uno dei principali protagonisti del negoziato, essendo la 7ma potenza commerciale e quindi tra i primissimi posti anche come contributo finanziario al bilancio del GATT, oltre che grande Stato membro dell’Europa. Esercita le funzioni di Presidenza dell’Europa nel semestre italiano del 1990. Il negoziato si conclude nel 1994 con la trasformazione del GATT (General Accord on Trade and Tariffs) in OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio) di cui l’Italia diventa Membro a pieno titolo.

A gennaio del 1992 viene trasferita a Belgrado, all’inizio delle guerre balcaniche. Gli Ambasciatori europei vengono richiamati nelle capitali. Resta Incaricata degli Affari per tre anni, gli anni cruciali in cui l’ex-Yugoslavia si disintegra. Croazia e Slovenia si dichiarano indipendenti e comincia la sanguinosa guerra di Bosnia (1992-95). Belgrado viene accusata di alimentare un nazionalismo estremo ed è sottoposta a sanzioni durissime. Nel clima di guerra, di condanna internazionale e di isolamento, il suo compito è di garantire – in un contesto dominato da forze estreme e dalla figura di Milosevic – la salvaguardia della residua presenza ed interessi italiani, e di contribuire sul terreno alla definizione della politica italiana, nel quadro europeo, a fermare il conflitto, a pervenire a una stabilizzazione democratica della regione, a promuovere la ripresa di un dialogo tra le parti in causa, a soccorrere le forze democratiche emergenti, a garantire la tutela dei diritti umani e dei diritti delle minoranze, a valutare le emergenze umanitarie e per la ricostruzione, a delineare una prospettiva europea per tutti i Paesi dell’area. Nel 1995 vengono firmati gli Accordi di Dayton per la pacificazione della Bosnia.

Al rientro a Roma nel 1995, viene nominata Capo dell’Ufficio Balcani/Mediterraneo Orientale (inclusivo di Albania, Turchia, Grecia, Cipro) della Direzione Generale degli Affari Politici. In tale veste, lavora per definire la posizione italiana nell’ambito di tutte le Organizzazioni Internazionali coinvolte nella stabilizzazione democratica dei Balcani, UE, ONU, NATO, OSCE. Per tutta la durata del mandato (oltre cinque anni) partecipa come portavoce dell’Italia nei Gruppi di Lavoro a Bruxelles sui Balcani e Mediterraneo Orientale, coordinando le altre Direzioni Generali del MAE e le altre Amministrazioni italiane. Nel 1996, esercita in tali Gruppi di Lavoro le funzioni di Presidenza della UE durante il semestre italiano. Partecipa inoltre, sempre come portavoce dell’Italia, alle riunioni internazionali formali e informali per la Bosnia (post-Accordi di Dayton), quali la Peace Implementation Conference, lo Steering Board, e il Gruppo di Contatto composto da un’assise ristretta dei “grandi”, Italia, Francia, Germania, Russia, Stati Uniti.

Nel 1997, quando l’Albania crolla sotto l’urto della crisi politico-economico-finanziaria, contribuisce alla definizione della politica italiana di soccorso al Paese e alla creazione/gestione politica dell’“Operazione Alba” di peace-keeping, sicurezza, e ricostruzione. Il successo dell’operazione è universalmente riconosciuto, in primis in sede Nazioni Unite, e viene tuttora citato internazionalmente come esemplare.

Nel 1999, viene inviata come rappresentante dell’Italia alla Conferenza di Rambouillet per la stabilizzazione dell’ex Yugoslavia e partecipa, con i rappresentanti degli altri Paesi del Gruppo di Contatto e Organizzazioni Internazionali coinvolte, all’intero negoziato inteso a frenare e gestire la crisi del Kossovo. E’ poi coinvolta direttamente nella fase successiva di coordinamento con la NATO.

Nel 2000, viene nominata Ambasciatore in Siria (Damasco), dove resta per 4 anni. Il suo compito è favorire la pacificazione della regione del Medio Oriente coinvolgendo la Siria in una politica costruttiva, in sinergia con l’Europa e l’Occidente. Matura sotto il suo mandato un miglioramento delle relazioni bilaterali economiche e culturali. Incoraggia l’avvio di un processo interno di riforma, che permette all’Italia di accrescere la sua influenza nel Paese e nella regione. Nel 2003, la Siria sigla con l’Unione Europea un Accordo di Associazione, mai firmato in relazione agli sviluppi successivi. Sull’esperienza in Siria ha scritto Siria perché, pubblicato da Guerini e Associati nel 2014.

Rientrata a Roma, nel 2006 viene nominata Direttore Generale per i Paesi dell’Europa. La “circoscrizione” di competenza si estende da Lisbona a Vladivostok, includendo Balcani, Caucaso, cinque Repubbliche centro-asiatiche, e naturalmente Russia. Segue in tale veste tutti i Vertici bilaterali con i Paesi di riferimento.

Nel 2008 viene promossa al grado di Ambasciatore.

Nel 2009 viene destinata a Ginevra come Rappresentante Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite e le Organizzazioni Internazionali. Per 4 anni, fino al 2013, si occupa di rafforzare le posizioni dell’Italia in ognuna di esse e per ogni aspetto, ivi incluso quelle a carattere sociale (OIL), scientifico (UIT, OMPI, CERN ecc), economico e commerciale (OMC, UNCTAD), e in particolare di assicurare una partecipazione attiva nel Consiglio per i Diritti Umani in cui l’Italia viene rieletta pressoché all’unanimità, e nei relativi gruppi di lavoro settoriali, formali e informali.

ONORIFICENZE

Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana “Su proposta della Presidenza del Consigli dei Ministri” – Roma, 2 giugno 1991.

Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana “Di iniziatica del Presidente della Repubblica” – Roma, 10 novembre 1997.

Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana “Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri” – Roma, 27 dicembre 2008

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